UE: In arrivo lo strumento contro le pressioni economiche esterne

Lo strumento commerciale (ACI), concepito principalmente come mezzo dissuasivo, fornirà all’UE la capacità di contrastare la coercizione economica e di adottare risposte adeguate

Il parlamento europeo ha approvato in via definitiva un nuovo meccanismo commerciale, con un voto favorevole di 578 voti, 24 contrari e 19 astensioni. Questo strumento, denominato “strumento anti-coercizione” (ACI), è stato creato per consentire una risposta dell’Unione Europea al ricatto economico da parte di Paesi esterni che cercano di influenzare le proprie decisioni politiche. Il suo obiettivo principale è proteggere la sovranità degli Stati membri e dell’Unione stessa di fronte a crescenti minacce di pressioni economiche da parte di potenze straniere.

La coercizione economica viene definita come l’uso di misure commerciali o di investimento da parte di un paese terzo per influenzare le decisioni europee o di uno degli Stati membri. Tuttavia, il sistema di risoluzione delle controversie dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) non affronta specificatamente questi casi di coercizione economica, salvo che non coinvolgano anche questioni in violazione delle normative dell’OMC.

Il nuovo strumento prevede un processo di indagine che consentirà alla Commissione di valutare la presenza di minacce economiche entro quattro mesi. In caso affermativo, il Consiglio ha otto-dieci settimane per decidere se adottare contromisure, con una procedura basata sulla maggioranza qualificata.

Le contromisure possono comprendere restrizioni commerciali, diritti di proprietà intellettuale, investimenti esteri diretti e accesso al mercato degli appalti pubblici. Inoltre, l’UE può richiedere una “riparazione” al paese terzo responsabile della coercizione.

Questo strumento è stato proposto dalla Commissione in risposta alle pressioni economiche degli Stati Uniti e ai conflitti commerciali tra gli Stati membri e la Cina. Si aggiunge ai vari strumenti di difesa commerciale già esistenti nell’UE e alla piattaforma di coordinamento contro la coercizione economica annunciata dai leader del G7.

Una volta adottato formalmente dal Consiglio, la normativa diventerà effettiva dopo 20 giorni dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE.

Il relatore Bernd ha sottolineato “Questo strumento consente di reagire rapidamente contro le misure coercitive, contro le pressioni di altri Paesi. Abbiamo introdotto tempistiche e definizioni chiare su cosa debba considerarsi una misura coercitiva e come reagire ad essa. Ora abbiamo la possibilità di utilizzare un’ampia gamma di contromisure. Se da un lato questo strumento anti-coercizione dovrebbe fungere da deterrente, dall’altro saremo in grado di intervenire, se necessario, per difendere la sovranità dell’Unione.”

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