Un bilancio sulla Presidenza slovacca

Nel secondo semestre del 2016 a guidare il Consiglio dell’UE è stata la Slovacchia. A pochi giorni dalla scadenza un’analisi degli obiettivi e dei risultati raggiunti Dal 1° luglio al 31 dicembre la Slovacchia è stata per la prima volta alla guida del Consiglio dell’Unione europea. Il semestre si è prospettato sin dall’inizio molto impegnativo:
Nel secondo semestre del 2016 a guidare il Consiglio dell’UE è stata la Slovacchia. A pochi giorni dalla scadenza un’analisi degli obiettivi e dei risultati raggiunti

Dal 1° luglio al 31 dicembre la Slovacchia è stata per la prima volta alla guida del Consiglio dell’Unione europea. Il semestre si è prospettato sin dall’inizio molto impegnativo: diversi i temi da affrontare dal rafforzamento dell’unità e della coerenza dell’UE,  a quello della capacità di risposta  alle minacce sia interne che esterne e non meno rilevante il recupero della fiducia dei cittadini nel progetto comune europeo.  Il raggiungimento di risultati tangibili, il superamento delle divergenze tra gli Stati membri e una maggiore attenzione ai cittadini, sono stati i principi guida della Presidenza. Nello specifico la strategia adottata si è basata su poche e chiare priorità: un’Europa economicamente forte, capace di attrarre investimenti a sostegno della crescita e dell’occupazione e un mercato unico moderno, entrambe misure necessarie per stimolare la crescita e l’occupazione.

La Presidenza slovacca si dice piuttosto soddisfatta dei risultati, secondo quanto riportato da Miroslav Lajčák, Ministro slovacco per gli affari esteri ed europei. Per quanto riguarda il settore ambientale, il principale traguardo nel settore è stata la ratifica da parte dell’UE degli Accordi di Parigi, il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima. Anche nel commercio la Presidenza ha raggiunto risultati importanti, come la conclusione dell’Accordo di libero scambio con il Canada, un’intesa storica volta alla rimozione delle barriere tariffarie esistenti al fine di accrescere i rapporti commerciali bilaterali, e l’approvazione del regolamento riguardante gli strumenti di difesa commerciale che emenda la normativa antidumping attualmente in vigore al fine di proteggere i produttori europei da pratiche commerciali sleali. Per quanto riguarda invece il mercato interno, in occasione dell’adozione del bilancio UE per l’anno 2017, è stata approvata la proposta della Presidenza di incrementare le risorse destinate alle misure a favore dei giovani. In particolare è stata aumentata la spesa per ’“Iniziativa per i giovani”, il principale programma di sostegno all’occupazione giovanile, e quella per “Erasmus +”, il Programma europeo dedicato alla mobilità. Sono stati anche decisi maggiori stanziamenti a sostegno di programmi per la crescita, di progetti infrastrutturali ed infine nel settore di ricerca e l’innovazione. Lo scorso 6 dicembre è stata infine raggiunta l’intesa sulla proposta della Commissione di estendere la durata e le risorse del Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI), che rappresenta il nucleo del Piano di investimenti dell’UE  nonché di procedere con alcuni interventi migliorativi, individuati sulla base della valutazione dei risultati conseguiti nell’ultimo anno nei vari Stati membri.

Dal 1° gennaio 2017 sarà Malta ad assumersi l’impegno di continuare a fronteggiare le sfide attuali e quelle future che attendono l’Europa, chiudendo il trio di Presidenza avviato dai Paesi Bassi.