Un nuovo inizio per il dialogo sociale

Lo scorso 5 marzo si è tenuta la conferenza promossa dalla Commissione europea che ha visto riuniti i rappresentanti delle parti sociali europee e nazionali Il 5 marzo la Commissione europea ha organizzato una conferenza intitolata “Un nuovo inizio per il dialogo sociale”, a cui hanno partecipato numerosi rappresentanti di organizzazioni datoriali e sindacali europee
Lo scorso 5 marzo si è tenuta la conferenza promossa dalla Commissione europea che ha visto riuniti i rappresentanti delle parti sociali europee e nazionali

Il 5 marzo la Commissione europea ha organizzato una conferenza intitolata “Un nuovo inizio per il dialogo sociale”, a cui hanno partecipato numerosi rappresentanti di organizzazioni datoriali e sindacali europee e nazionali. Tra gli oratori, il vicepresidente e commissario per l’euro e il dialogo sociale Dombrovskis, la commissaria per l’occupazione Thyssen, il commissario per gli affari economici Moscovici e il presidente del Parlamento europeo Schulz.

La conferenza ha riaffermato l’importanza del dialogo sociale quale presupposto del modello sociale europeo e condizione fondamentale per raggiungere il doppio obiettivo di competitività economica ed equità sociale. La Commissione intende rilanciare il dialogo sociale e coinvolgere maggiormente le parti sociali, avvalendosi del loro contributo in diverse aree. Ciò riguarda innanzitutto il dialogo sul Semestre europeo, ma anche l’attuazione del piano di investimenti e le sfide macroeconomiche. Inoltre, alla Commissione sta a cuore la qualità del dialogo sociale a livello europeo e nazionale, le cui precondizioni sono il rafforzamento delle relazioni industriali e del capacity building delle parti sociali nazionali. Infine, le parti sociali possono contribuire a una migliore regolamentazione e possono collaborare con gli Stati membri e la Commissione sull’impatto del mercato unico digitale, che richiede un riadeguamento della forza lavoro europea, e nell’ambito dell’istruzione, che spesso non è al passo con i cambiamenti nel mercato del lavoro.

In chiusura, i rappresentanti delle principali parti sociali europee: la Confederazione europea dei sindacati ha sottolineato che le questioni economiche vanno affrontate insieme a quelle sociali e che il dialogo sociale non significa solo qualità del lavoro, ma anche competitività; Ueapme ha evidenziato l’ampliamento delle tematiche su cui le parti sociali sono consultate; CEEP ha plauso alla dichiarazione di Juncker di voler essere un presidente del dialogo sociale; Business Europe, rappresentata da Emma Marcegaglia, ha parlato dell’importanza di parti sociali forti, responsabili, che si fidino le une delle altre, flessibili e disponibili a muoversi dalle posizioni iniziali al fine di raggiungere un accordo. Le conclusioni sono state affidate al presidente della Commissione Juncker, che ha ribadito il principio della tripla A sociale, del legame tra euro e dialogo sociale e della responsabilità delle parti sociali per il funzionamento del dialogo sociale.