Una protezione sociale efficiente e investimenti in capitale umano

I fattori chiave che spiegano la migliore resilienza di alcuni Paesi all’impatto della crisi La Commissione europea ha pubblicato la quarta edizione della Rivista sull’occupazione e gli sviluppi sociali in Europa. La Rivista evidenzia una fragile ripresa dei mercati europei e, al contempo, un alto tasso di disoccupazione in tutta Europa, con aumenti dell’occupazione soprattutto
I fattori chiave che spiegano la migliore resilienza di alcuni Paesi all’impatto della crisi

La Commissione europea ha pubblicato la quarta edizione della Rivista sull’occupazione e gli sviluppi sociali in Europa. La Rivista evidenzia una fragile ripresa dei mercati europei e, al contempo, un alto tasso di disoccupazione in tutta Europa, con aumenti dell’occupazione soprattutto in lavori part-time e temporanei. La mancanza di lavoro e la bassa intensità lavorativa a loro volta hanno causato la caduta dei redditi delle famiglie, leggermente migliorati a partire dalla fine del 2013 ma non in maniera sufficiente da affrontare le sfide sociali che la crisi ha portato con sé, quali l’aumento di povertà ed esclusione sociale.

In tale scenario, la Rivista intende contribuire alle discussioni sulla Strategia Europa 2020. La Rivista documenta che la crisi ha avuto un pesante impatto sulle persone e sulla società, ma che ci sono delle differenze tra i Paesi nel loro grado di resilienza allo shock economico: ad esempio, si riscontra un impatto minore nei casi di mercati del lavoro più aperti e meno segmentati, di sistemi di protezione sociale più efficienti, della disponibilità e dell’utilizzo di accordi lavorativi a breve termine, degli investimenti nell’apprendimento permanente, di politiche a favore della sicurezza dell’occupazione nel corso della vita lavorativa, piuttosto che in un singolo lavoro. Mentre i Paesi quali Italia e Polonia, che hanno privilegiato la spesa pensionistica piuttosto che politiche per i lavoratori, hanno mostrato una resilienza inferiore.

La Rivista nota anche che molti Paesi si stanno muovendo verso un modello di investimento sociale che promuove il potenziale delle persone durante tutta la loro vita e una più ampia partecipazione al mercato del lavoro. Le tendenze strutturali evidenziano inoltre le necessità di investire in capitale umano per sostenere la produttività. In tal senso, politiche di sostegno alla formazione, al mantenimento e all’utilizzo del capitale umano sono fondamentali per rafforzare la competitività e sostenere il modello di welfare sociale europeo. Ma a un capitale umano competente deve corrispondere un’offerta di lavoro di alta qualità, che i cambiamenti strutturali in corso dovrebbero rendere possibile.

Un’altra importante sfida per l’Europa è la convergenza socio-economica dei diversi Paesi, che richiede il rafforzamento delle riforme nazionali e la dimensione socioeconomica della cooperazione europea.

 

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