VERSO GLI OBIETTIVI DELLA STRATEGIA EUROPEA PER L’OCCUPAZIONE

Politiche attive del lavoro, Garanzia giovani e flexicurity contro la disoccupazione Il 2 dicembre si è tenuto a Bruxelles un seminario sul Programma di apprendimento reciproco, organizzato dalla DG Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea. Tra gli argomenti di discussione grande rilievo hanno assunto i temi inerenti la disoccupazione giovanile, anche alla luce
Politiche attive del lavoro, Garanzia giovani e flexicurity contro la disoccupazione

Il 2 dicembre si è tenuto a Bruxelles un seminario sul Programma di apprendimento reciproco, organizzato dalla DG Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea. Tra gli argomenti di discussione grande rilievo hanno assunto i temi inerenti la disoccupazione giovanile, anche alla luce delle priorità fissate dalla nuova Commissione: lavoro, competenze, mobilità.

Nel 2013 si è delineato un mercato europeo del lavoro molto differenziato, in cui le situazioni più difficili si sono registrate in Grecia e in Italia, dove oltre il 25% dei giovani risultava senza impiego e al di fuori di qualsiasi ciclo di istruzione o formazione. Le barriere che si interpongono tra la domanda e l’offerta nel mondo del lavoro possono avere diversa natura e riguardare, ad esempio, l’esperienza insufficiente e le competenze inadeguate dal lato della domanda, i fattori macroeconomici dal lato della domanda, l’eccessiva segmentazione del mercato del lavoro e la distribuzione del lavoro tra le varie fasce d’età. In questo panorama frastagliato, le politiche attive per il mercato del lavoro (Active Labour Market Policies, ALMP), per mezzo di un approccio integrato, sono in grado di creare un ponte efficiente tra il lato dell’offerta e quello della domanda, favorendo il collegamento tra le competenze pratiche e teoriche nella formazione scolastica e professionale, incentivando lo sviluppo di politiche di inclusione sociale e stimolando l’offerta. Dinanzi alla vasta tipologia di bisogni, è opportuno che i sussidi all’impiego siano mirati e programmati su piccola scala benché, tuttavia, occorre ricordare che gli incentivi e i programmi di creazione diretta di posti di lavoro non sono in grado di rimediare a bassi livelli di competenze formali, né di crescita economica.

Argomento di dibattito è stata anche la Garanzia giovani e le varie declinazioni che essa ha assunto in alcuni Stati membri: al di là dei limiti e delle potenzialità dimostrati, è emerso innanzitutto il bisogno di aumentare il coinvolgimento dei giovani che, in gran parte, non sono risultati a conoscenza dell’esistenza di questo piano europeo. Infine, una menzione è stata fatta alla strategia europea integrata della flexicurity (o flessicurezza) che, incoraggiando la cooperazione tra parti sociali, autorità e stakeholders e individuando le misure da adottare in ciascuno Stato membro, punta a trovare il giusto equilibrio tra la flessibilità richiesta dall’offerta e la sicurezza auspicata dalla domanda.

 

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