Verso un mercato unico dei servizi a livello globale

Dopo il GATS, il TiSA: il futuro accordo commerciale sugli scambi di servizi Il 13 gennaio al Parlamento europeo c’è stata la prima conferenza stampa sul TiSA, l’accordo sugli scambi dii servizi (Trade in Investment Agreement). Il TiSA nasce con l’intento di sostituire l’accordo GATS, siglato nel 1996 dai membri WTO e ormai non più
Dopo il GATS, il TiSA: il futuro accordo commerciale sugli scambi di servizi

Il 13 gennaio al Parlamento europeo c’è stata la prima conferenza stampa sul TiSA, l’accordo sugli scambi dii servizi (Trade in Investment Agreement). Il TiSA nasce con l’intento di sostituire l’accordo GATS, siglato nel 1996 dai membri WTO e ormai non più al passo con i tempi. La deputata Reding, ex commissaria alla Giustizia, ha spiegato che il problema principale che tale accordo si propone di affrontare è la mancanza di reciprocità: infatti, se le imprese straniere forniscono servizi in Europa hanno un costo pari circa al 6%, mentre se le imprese europee forniscono servizi all’estero hanno dei costi molto maggiori, che possono arrivare fino al 60% in Cina. Un quarto delle esportazioni europee (per la precisione il 24%) riguarda il settore dei sevizi; se potessero aumentare, la competitività europea ne beneficerebbe enormemente: da qui l’importanza del TiSA.

A differenza del GATS, il TiSA non viene negoziato nel contesto del WTO, perché ci sarebbero troppi membri; le parti negoziali si limitano infatti a 23, ma una – l’Unione europea – rappresenta ventotto Paesi e di conseguenza l’accordo riguarda addirittura il 70% del commercio mondiale nel settore dei servizi. I negoziati sono iniziati nel 2013, quando il Consiglio europeo ha dato alla Commissione il mandato negoziale, ma fino al luglio scorso le trattative sono procedute senza il coinvolgimento del Parlamento e senza una grande trasparenza. Ora, invece, il Parlamento viene regolamento informato e, poiché le sua approvazione è importante ai fini dell’accettazione finale dei negoziati, ha posto una serie di condizioni da rispettare. Innanzitutto, il rispetto di alcuni principi: la reciprocità; la creazione di standard internazionali; benefici tangibili per i cittadini; il coinvolgimento della Cina e degli altri BRICs; l’inserimento di uno strumento per la risoluzione delle controversie. Inoltre, ha presentato anche delle linee rosse: il divieto di negoziare o vendere i servizi di interesse pubblico; l’esclusione di un capitolo sulla mobilità delle persone fisiche; il divieto di dumping sociale nel settore delle costruzioni e del trasporto stradale; la protezione dei dati personali.

Non ci sono ancora termini per la fine delle negoziazioni, ma è difficile che ciò avvenga nel 2015. Il TiSA si distingue nettamente dal TTIP, il Partenariato transatlantico: il primo riguarda esclusivamente i servizi e gli Stati uniti sono solo uno dei membri, mentre il secondo riguarda anche i servizi e include, tramite l’ISDS, anche la protezione degli investimenti.

 

Maggiori informazioni sull’Accordo sugli scambi di servizi (TiSA).

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