Nord e Sud Italia, cresce il divario

L'analisi dell'Osservatorio delle libere professioni su PIL pro capite, tasso di occupazione e accesso ai servizi nelle diverse aree geografiche del Paese

Cresce il divario tra Nord e Sud Italia. Dal 2008 il PIL pro capite del Mezzogiorno è stabilmente al di sotto dei 20 mila euro, mentre il PIL delle restanti aree si trova tra i 30 e i 40 mila euro.

La crescita dell’occupazione femminile – tra il 1995 e il 2020 – risulta più sostenuta rispetto a quella maschile ma le differenze tra maschi e femmine e tra Mezzogiorno e le altre ripartizioni geografiche restano ampie. Preoccupante risulta, infatti, il valore dei tassi di occupazione: 56,3% per gli uomini e 32,5% per le donne nel Sud contro il 73,1% e 58,6% nel Nord Ovest. In questi 25 anni il tasso di occupazione maschile nel Mezzogiorno registra addirittura un calo pari al -7%.

In tale scenario, anche l’accesso ai servizi essenziali riscontra maggiori difficoltà tra gli utenti del Sud; un dato allarmante è quello legato agli asili: meno di 7 bambini tra 0-2 anni su 100 sono presi in carico da tali strutture contro i 20 bambini del Centro. Inoltre, problematicità maggiori si riscontrano per le famiglie del Mezzogiorno che dichiarano di avere un po’ o molta difficoltà ad accedere ai servizi essenziali, ad esempio l’accesso al pronto soccorso e il rivolgersi alla polizia e ai carabinieri.

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