Così il digitale cambia volto alla professione

Le crisi economico-finanziarie, la polarizzazione dei redditi, il ricambio generazionale, la platform economy e la destrutturazione del lavoro avranno un notevole impatto sulle competenze e sulle skill professionali. Uno scenario ormai prossimo che impone un radicale riposizionamento delle professioni per generare valore.

di Alessandro De Biasio, partner responsabile della practice Strategy di The European House-Ambrosetti (da il Libero Professionista Reloaded #2 – marzo 2022)

 

Viviamo in un’epoca caratterizzata da crescente incertezza e volatilità, con crisi globali che si succedono a ritmo accelerato e sempre più ravvicinato. Ciò comporterà – in prospettiva – non solo maggior fluidità sociale, con riferimento agli stili di vita, ma anche significativi cambiamenti nei processi economici, con elevati tassi di evoluzione (e rivoluzione) dei modelli di business e, in generale, sempre maggiori necessità di adattamento. Le conseguenze, per il sistema delle professioni, saranno notevoli: aumento del tasso di obsolescenza delle skill professionali e, di conseguenza, delle esigenze di revisione e aggiornamento delle competenze, associato ad una minor capacità di ritenzione stabile dei talenti. Al tempo stesso, si osserverà una sempre maggior necessità di fornire ai clienti servizi di assistenza continuativa (anziché occasionale) per la gestione rapida ed efficace di problemi complessi e della volatilità derivante da eventi straordinari.

Una ricchezza sempre più polarizzata

Si assiste, ormai da qualche decennio, su scala globale, ad un fenomeno di fortissima disuguaglianza nella distribuzione dei redditi, con l’impoverimento progressivo della classe media particolarmente in Italia. Questo fenomeno è destinato a produrre impatti rilevanti sulla struttura economica dei Paesi occidentali e anche sulla tenuta dei sistemi di welfare. D’altra parte, sul mercato delle professioni, si amplierà la forbice delle possibili segmentazioni di clientela (premium vs accessibile), con la necessità di gestire la pressione sui margini mediante il ridisegno dei business model in chiave di adeguamento alla nuova struttura dei bisogni e l’emergere di una competizione maggiormente polarizzata su segmenti sempre più specifici.

L’impatto dei Millennial

Non va sottovalutata l’importanza del salto generazionale in corso, soprattutto con riferimento all’attitudine di Millennial e Gen Z a sfruttare al meglio gli strumenti digitali…continua a leggere su il Libero Professionista Reloaded #2. Clicca qui.