Fisco, Confprofessioni sostiene la protesta dei commercialisti

Convocata a Roma il 14 novembre la mobilitazione generale della categoria. Pieno appoggio all’iniziativa da parte di tutte le professioni aderenti alla Confederazione italiana liberi professionisti: Stop a una burocrazia vorace e inutile Confprofessioni al fianco dei commercialisti per protestare contro l’aggravio di adempimenti che colpiscono tutte le imprese italiane e in particolar modo i
Convocata a Roma il 14 novembre la mobilitazione generale della categoria. Pieno appoggio all’iniziativa da parte di tutte le professioni aderenti alla Confederazione italiana liberi professionisti: Stop a una burocrazia vorace e inutile

Confprofessioni al fianco dei commercialisti per protestare contro l’aggravio di adempimenti che colpiscono tutte le imprese italiane e in particolar modo i liberi professionisti. Nella riunione del 24 novembre scorso, infatti, il Consiglio generale della Confederazione italiana libere professioni (che riunisce una ventina di associazioni di categorie professionali dall’area sanitaria a quella tecnica, da quella giuridica a quella economica) ha infatti deciso di sostenere la mobilitazione generale promossa da tutte le associazioni della categoria (Adc, Associazione Dottori Commercialisti; Aidc, Associazione Italiana Dottori Commercialisti; Anc, Associazione Nazionale Commercialisti; Andoc, Associazione nazionale dottori commercialisti; Unagraco, Unione Nazionale Commercialisti ed Esperti Contabili; Ungdcec, Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili; Unico, Unione italiana Commercialisti) che si terrà il prossimo 14 dicembre a Roma in piazza SS Apostoli. In occasione della manifestazione verrà proclamato il primo sciopero nazionale della categoria dei commercialisti, nel rispetto delle norme contenute nel codice di autoregolamentazione delle astensioni collettive, di cui la stessa categoria si è dotata nel 2014.

La protesta di tutte le associazioni nazionali dei commercialisti contro gli ultimi provvedimenti fiscali ha trovato il pieno sostegno di Confprofessioni, poiché le ultime misure fiscali, come il recente decreto 193/2016, colpiscono non solo i commercialisti, ma tutti i liberi professionisti. Gli studi professionali infatti non hanno un organizzazione tale da sopportare l’aggravio della burocrazia che costa ogni anno all’Italia 46 miliardi e 464 milioni di euro, per oltre 350 adempimenti ripetuti e inutili a combattere l’evasione. I motivi della protesta dei commercialisti sono stati condivisi da tutte le associazioni aderenti a Confprofessioni, in una battaglia comune a tutti i professionisti contro la burocrazia e verso una vera semplificazione.