La grande ricchezza

Il 2022 ha segnato la ripresa delle prenotazioni alberghiere e aeroportuali. E ora l’Italia del turismo si appresta a vivere un’altra stagione da record. Protagoniste le città d’arte e cultura e le località teatro dei grandi eventi di massa

di Roberto Carminati. Da il Libero Professionista Reloaded #15

L’Italia cresce e sembra essersi lasciata alle spalle le criticità e i pur giustificati timori degli ultimi anni. A certificarlo è stato il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, secondo il quale la Penisola ha dinanzi a sé prospettive «incoraggianti» e ha le carte in regola per primeggiare, in quanto a tassi di sviluppo, fra le principali locomotive economiche del Continente. D’altra parte, recuperando dal -9% sofferto nei periodi più caldi della pandemia da Covid-19, ha messo a segno nell’ultimo triennio un piccolo boom da 12 punti percentuali di Prodotto interno lordo. In questo quadro positivo il turismo ha fatto decisamente la sua parte. Basti pensare al valore generato dal made in Italy della ristorazione e dell’enogastronomia la cui filiera varrebbe – stando a Coldiretti – qualcosa come 580 miliardi di euro e quindi approssimativamente un quarto del Pil nazionale. Oppure ancora alla cosiddetta economia della montagna, espressione di un business che nel suo complesso ha oltrepassato in anni recenti il picco degli 800 miliardi di euro grazie anche alla capacità delle nostre aree montane di attrarre il 51,1% delle presenze turistiche totali e il 50,7% di quelle straniere. Ad affermarlo sul finire dello scorso anno è stata questa volta Confartigianato, mentre dal canto suo Eurostat ha assegnato alla mountain economy nostrana la palma di primo Paese dell’Europa a 27 Stati per entità del Prodotto interno lordo realizzato in territori di alta quota.

IL GRANDE EVENTO PIACE

Per quanto il loro volume d’affari non sia neppure lontanamente paragonabile a quello dei settori citati qui sopra, le vacanze culturali sono fonte di poco meno dell’1% del Pil e lo scorso anno il loro volume d’affari ha superato i 17 miliardi di euro. Ancor più significativo è che proprio arte, cultura e grandi eventi siano i più attesi protagonisti del turismo tricolore nel 2023. Lo studio L’impatto del turismo in Italia – La ripartenza fra cultura, sostenibilità e grandi eventi presentato da Rome Business School ha attribuito alla Capitale il quarto posto fra le destinazioni mondiali più popolari. E basandosi sulle stime di KPMG Advisory ha segnalato la Ryder cup golfistica, in calendario alla fine di settembre, come possibile fonte di un incasso da 513,4 milioni di euro le cui ricadute positive si farebbero senz’altro sentire su tutto il territorio dell’Urbe e dintorni. Firenze e Milano la seguono nella graduatoria delle mete intelligenti, laddove l’aggettivo si riferisce qui sia all’elevatezza della proposta artistica e intellettuale sia alla loro evoluzione in senso digitale e smart, apprezzata dai più. Ancora Roma e il capoluogo lombardo sono emerse nel 2022 come campionesse assolute di quella che è stata efficacemente definita industria dell’ospitalità. L’una vi deve un fatturato da 7,6 miliardi di euro; l’altra si è posizionata seconda, ma con soli 3,5 miliardi, precedendo Venezia (3 miliardi) e Firenze (2,8 miliardi). E tornando brevemente ai grandi eventi, poiché sotto la Madonnina non si sta mai con le mani in mano, come da celebre canzone dialettale, già si calcolano i probabili introiti delle Olimpiadi invernali del 2026 organizzate con Cortina d’Ampezzo: qualcosa come 14 miliardi.

MAI COSÌ IN ALTO

In termini di arrivi e presenze l’estate appena iniziata promette di essere la più intensa dagli inizi del secolo e a pronosticarlo è stato il presidente di Demoskopica Raffaele Rio. Questi ha suggerito sì la necessità di dare vita a «un’offerta territoriale integrata» fatta di «prodotti innovativi» e sospinta dal Piano strategico 2023-2027 (vedi pag. 12). In attesa che l’auspicio si concretizzi l’Istituto ha previsto l’aumento  del 4,3% degli arrivi – 68 milioni di persone – e un +3,2% di presenze (267 milioni) rispetto al 2022. Il Belpaese non ha perso un grammo del suo fascino nei confronti dei turisti stranieri – se ne aspettano 35,3 milioni – che rappresenterebbero il 51,7% dei complessivi arrivi, per un totale di 131,5 milioni di pernottamenti. Un booster per la spesa turistica che dovrebbe attestarsi attorno ai 46 miliardi di euro per una crescita del 5,4% a paragone con quanto visto nell’estate del 2022. Nessuna regione è esclusa da un exploit guidato anche da 32,7 milioni di nostri connazionali (+1,9% di presenze) coi loro 135,4 milioni di pernottamenti. Volgendo lo sguardo al passato Demoskopica ha potuto osservare come i flussi turistici risultino in ascesa non soltanto nel confronto con le annate che hanno preceduto la pandemia bensì in generale. Dal 2000 a oggi gli arrivi sono saliti del 71,9%; le presenze del 26,2%.

ONDA LUNGA

Su un orizzonte di più ampio respiro è tuttavia l’intero anno a far presagire meraviglie. È stato nuovamente l’Istituto Demoskopica a ipotizzare che al 31 dicembre si potranno calcolare 442 milioni di presenze e 127 milioni di arrivi, rispettivamente pari al 12,2 e all’11,2% in più sul 2022. Sarebbero allora 61 milioni, per 215 milioni di pernottamenti, i cittadini stranieri in rotta sull’Italia. Così, la spesa giungerebbe in prossimità dei 90 miliardi di euro (89 per la precisione) e supererebbe quella della passata annata per ben 22,8 punti. S’è detto della digitalizzazione intesa come capacità premiante di dare servizi ai viaggiatori prima ancora che lascino le loro case, anche per tramite dei social network. Pare che TikTok ospiti oltre quattro miliardi di video relativi a Milano; un miliardo su Roma; 800 milioni inerenti Venezia. Ma presidiare l’area della digitalizzazione vuol dire anche riuscire a calamitare i visitatori grazie all’e-commerce dell’ospitalità, a sua volta e non a caso autore di una prestazione da primato. Nel 2022 della grande ripartenza il commercio elettronico dei viaggi ha generato valori superiori a quelli dell’era pre-SARS-CoV-2 registrando 16,4 miliardi contro i 14,6 del 2019. Sul versante dei trasporti non si è avuto un sorpasso, ma certo un riavvicinamento alle cifre tipiche della fine dello scorso decennio c’è stato, con 11,2 contro 12 miliardi. D’altra parte, a proposito di trasporti, già alla fine del 2022 le prenotazioni aero- portuali verso la Penisola nella stagione invernale segnavano un +47% sul 2021 e a dicembre il balzo in avanti è stato del 65% per ben 392 mila prenotazioni totali.