Salario minimo, sì di Confprofessioni al documento Cnel

Il presidente Stella: Le dinamiche salariali devono essere regolate dalle parti sociali. No a livelli retributivi imposti per legge. Garantire i lavoratori più deboli attraverso la contrattazione collettiva

«C’è la nostra piena condivisione al documento della Commissione Informazione del Cnel presieduta dal professor Michele Tiraboschi». È quanto ha dichiarato il presidente di Confprofessioni e consigliere del Cnel, Gaetano Stella, al termine dell’Assemblea del Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro che oggi ha approvato il documento finale sul lavoro povero e il salario minimo.

«Il salario minimo non può essere imposto per legge e tantomeno sostituirsi alla contrattazione collettiva, che è sovrana nei rapporti di lavoro. Giusta quindi la scelta del Governo di affidare al Cnel una materia così complessa che rientra tra le funzioni e le prerogative delle parti sociali. E sono proprio gli attori sociali che attraverso i contratti collettivi possono e devono definire non solo i minimi retributivi ma anche forme di welfare innovative e adeguati livelli di produttività. In questa prospettiva – conclude Stella – il documento approvato oggi dall’Assemblea del Cnel è una base di partenza per analizzare numerosi aspetti che riguardano il mercato del lavoro e l’occupazione».