Comunicazioni Obbligatorie: pubblicata la nota relativa al I trimestre 2015

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha diffuso l’8 giugno scorso la Nota del I trimestre 2015 relativa ai movimenti di rapporti di lavoro in Italia registrati dal Sistema delle comunicazioni obbligatorie Più di 2,57 milioni i nuovi rapporti di lavoro attivati a fronte di 1,9 milioni di cessazioni nei primi tre mesi
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha diffuso l’8 giugno scorso la Nota del I trimestre 2015 relativa ai movimenti di rapporti di lavoro in Italia registrati dal Sistema delle comunicazioni obbligatorie

Più di 2,57 milioni i nuovi rapporti di lavoro attivati a fronte di 1,9 milioni di cessazioni nei primi tre mesi del 2015. Questi alcuni dei dati diffusi lunedì 8 giugno dal Ministero del Lavoro nella nota trimestrale sulle comunicazioni obbligatorie per il periodo gennaio-marzo 2015.

Il documento evidenzia come il 70% delle nuove assunzioni si è concentrato nel settore dei Servizi (1 milione e 800 mila) comparto che, rispetto allo stesso trimestre del 2014, aumenta del 4% il numero di contratti avviati. Nei settori Agricoltura e Industria il volume di attivazioni è rispettivamente pari a 389.859 e 386.756 unità (entrambi i settori rappresentano una quota di circa il 15% del totale contratti avviati nel I trimestre 2015) sebbene il settore agricolo resti sostanzialmente invariato rispetto allo stesso trimestre del 2014, l’Industria registra un incremento di nuove contrattualizzazioni del 6,4% (+7,3% nell’Industria in senso stretto e +5% nel comparto delle Costruzioni).

Ad aumentare notevolmente sono i rapporti di lavoro a tempo indeterminato: +24,6% oltre 109mila unità in più rispetto al I trimestre del 2014 a fronte di una sostenuta riduzione del numero delle collaborazioni (-15% ovvero quasi 30mila avviamenti in meno) e dell’apprendistato (-14,3% circa 8.400 contratti in meno).

Lievi incrementi (+1,3%) invece per il tempo determinato, si registra infatti un aumento di poco meno di 20mila contratti rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Sono 1.847.405 il totale dei lavoratori interessati, il 56% dei quali sono uomini. Il numero di nuovi contrattualizzati mostra una crescita, rispetto allo stesso trimestre dell’anno prima, del 3,7%.

Delle 1.967.604 cessazioni di rapporti di lavoro, 1.041.601 hanno riguardato donne e 926.003 hanno riguardato uomini.

Sono le regioni del Nord e del Mezzogiorno quelle in cui si concentra il maggior numero di nuove assunzioni, rispettivamente 1.049.668 e 880.021, a fronte delle 647.358 del Centro Italia.

Rispetto al I trimestre 2014, le attivazioni aumentano di oltre il 6% sia al Nord che al Centro mentre diminuiscono dello 0,7% nelle regioni del Mezzogiorno (circa 6mila contratti avviati in meno).

Considerando il genere dei lavoratori, rispetto al I trimestre 2014, si registra una più sostenuta crescita dei contratti attivati a lavoratori uomini che fanno registrare un incremento pari al 5,3% (oltre 65mila contratti in più nel periodo di riferimento); tuttavia incrementi si registrano anche per la componente femminile che mostra un aumento del 2,4% (quasi 30mila contratti avviati in più) delle nuove contrattualizzazioni rispetto ad un anno prima. L’aumento dei rapporti di lavoro maschili è stato piuttosto accentuato nelle regioni del Centro, con il 10,6% di contratti in più e al Nord dove l’incremento è stato di oltre 34mila avviamenti (+7,1%) Circa il 70% delle assunzioni registrate si è concentrato nel settore dei Servizi (1.801.442 unità), in quello agricolo e nell’Industria il volume di avviamenti è risultato pari, rispettivamente a 389.859 (il 15,1%) e 386.756 unità (il 15%).

Nel trimestre in esame, l’Industria registra un incremento del volume dei contratti avviati, pari a +6,4%, incrementi che succedono ad una fase economica negativa di lungo corso. Questo aumento è il risultato della crescita del numero di nuovi contratti attivati nel comparto delle Costruzioni, +5% (oltre 7mila contratti in più) ed in particolare nell’Industria in senso stretto con un +7,3% dei contratti attivati, oltre 16mila in più rispetto al I trimestre 2014. Il settore dei Servizi incrementa il numero delle assunzioni del 4%, circa 70mila unità in più rispetto al I trimestre del 2014. I contratti avviati nel settore agricolo restano invece sostanzialmente fermi rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, con oltre 2.100 contratti attivati in più (+0,6%).

Il 65% delle assunzioni effettuate nel I trimestre 2015 è stato formalizzato con contratti di lavoro a tempo determinato (1.675.904 unità), 552.665 sono state invece le formalizzazioni a tempo indeterminato (il 21,4%), il 6,5% con contratti di collaborazione (168.698 unità). I rapporti di apprendistato sono 50.350, pari al 2% del totale.

Su base tendenziale, si segnala il sostenuto incremento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, che crescono, sullo stesso periodo del 2014, del 24,6% ovvero 109.214 contratti di lavoro avviati in più; tuttavia si riducono le contrattualizzazioni in apprendistato (-14,3% pari a -8.398 contratti in meno sull’anno prima) e i contratti di collaborazione -15% (quasi 30mila unità in meno). I rapporti di lavoro a tempo determinato crescono dell’1,3% (20.765 unità in più rispetto allo stesso periodo dell’anno prima). In termini di genere, l’incremento dei contratti a tempo indeterminato ha interessato maggiormente la componente maschile dei lavoratori che aumentano del 31% sebbene le donne facciano registrare un +17,4%, mentre i decrementi rilevati sull’apprendistato e le collaborazioni non evidenziano particolari inclinazioni di genere quanto piuttosto una disaffezione da parte degli utilizzatori verso questi strumenti contrattuali a vantaggio di altre forme.

Rispetto ai primi tre mesi del 2014, gli evidenti incrementi rilevati nel contratto a tempo indeterminato abbiano interessato, con maggiore intensità, le classi di età giovanili dei lavoratori coinvolti (+39,5% fino a 24 anni e +28,4% per i 25-34enni) e tuttavia proprio per queste fasce di età sono rilevabili sostenuti decrementi delle attivazioni degli altri strumenti contrattuali; in particolare gli avviamenti a tempo determinato scendo­no per la fascia dei più giovani del 6,8% e per la successiva del 2,4%, lo stesso accade con l’apprendistato, con le colla­borazioni e con altro tipo di contratto.