Dal Ccnl nuovo impulso alla formazione

Il Cda di Fondoprofessioni ha deliberato la nuova programmazione dei pieni formativi, destinando risorse alle misure introdotte dal Contratto degli studi professionali Con il rinnovo del Ccnl degli studi professionali, formazione professionale e politiche attive del lavoro trovano un nuovo impulso, che è stato prontamente codificato da Fondoprofessioni. Lo scorso 26 maggio, infatti, il Consiglio
Il Cda di Fondoprofessioni ha deliberato la nuova programmazione dei pieni formativi, destinando risorse alle misure introdotte dal Contratto degli studi professionali

Con il rinnovo del Ccnl degli studi professionali, formazione professionale e politiche attive del lavoro trovano un nuovo impulso, che è stato prontamente codificato da Fondoprofessioni. Lo scorso 26 maggio, infatti, il Consiglio di amministrazione del Fondo ha deliberato la nuova programmazione dei piani formativi, stanziando 11,7 milioni di euro per la formazione dei dipendenti degli studi professionali. In particolare, alla luce delle misure introdotte dal nuovo contratto, il Fondo presieduto da Massimo Magi ha messo in cantiere un avviso a “sportello” dedicato alla formazione dei lavoratori che saranno assunti con i contratti di inserimento e reinserimento, di quelli che abbiano usufruito di forme di sostegno al reddito (Cassa integrazione in deroga, fondo residuale o altre prestazioni della bilateralità di settore) e dei lavoratori da avviare al telelavoro. In questo ambito, le risorse stanziate da Fondoprofessioni ammontano a 2 milioni di euro e potranno essere destinate anche ad Accordi-Protocolli per la formazione specifica dei profili professionali delle diverse categorie previste dal Ccnl.

 

«Il nuovo contratto degli studi professionali attribuisce al Fondo importanti compiti per il sostegno al lavoro negli studi professionali, confermando la funzione strategica del Fondo Interprofessionale del settore» commenta Magi. «La nostra azione intende quindi dare nuovo impulso al rilancio del comparto e all’evoluzione organizzativa del lavoro negli studi professionali, attivando una sorta di quantitative easing formativo, per sviluppare sempre di più politiche attive di crescita e innovazione. Uno “shock” che crediamo possa avere effetti benefici, in questa fase dove il mercato del lavoro sembra mostrate segni di ripresa». «Il Governo non sembra cogliere l’importanza strategica della Formazione Continua per lo sviluppo del mercato del lavoro» aggiunge Magi «anzi, tende a cristallizzare il Sistema Fondi in un insieme di adempimenti burocratici e amministrativi. A fronte di una evidente sfiducia che la Parte Pubblica dimostra verso i questi Organismi, noi continuiamo concretamente ad investire sulla nostra mission».

 

La nuova programmazione del Fondo prevede inoltre la pubblicazione di tre bandi che saranno lanciati nei prossimi mesi. Nello specifico, un bando sarà dedicato ad attività seminariali e corsuali proposte dalle associazioni di categoria e dalle organizzazioni di rappresentanza; un altro bando sarà destinato ai corsi promossi dagli studi professionali e il terzo intervento formativo coinvolgerà le aziende impegnate nella realizzazione di corsi.