Istat, in luglio aumenta la retribuzione oraria media

Diffusi gli ultimi dati dell’Istituto nazionale di statistica sui contratti collettivi nazionali. I ccnl in vigore per la parte economica riguardano il 62% degli occupati dipendenti Alla fine di luglio 2015 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 62% degli occupati dipendenti e corrispondono al 59% del monte
Diffusi gli ultimi dati dell’Istituto nazionale di statistica sui contratti collettivi nazionali. I ccnl in vigore per la parte economica riguardano il 62% degli occupati dipendenti

Alla fine di luglio 2015 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 62% degli occupati dipendenti e corrispondono al 59% del monte retributivo osservato. Lo riferisce l’Istat con una nota diffusa lo scorso 28 agosto.

 

Nel mese di luglio l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,2% nei confronti di luglio 2014. Complessivamente, nei primi sette mesi del 2015 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014.

 

Con riferimento ai principali macrosettori, a luglio le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

 

Secondo i dati dell’Istat, i settori che a luglio presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: agricoltura (4%); energia e petroli, estrazione minerali, gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3%); metalmeccanica (2,7%). Si registrano variazioni nulle nei settori del credito e assicurazioni, degli alimentari, bevande e tabacco e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.

 

Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di luglio sono stati recepiti tre nuovi accordi mentre due sono scaduti.

 

Alla fine di luglio la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 38% nel totale dell’economia e del 19,9% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 55,3 mesi per l’insieme dei settori e di 38 mesi per quelli del settore privato.