Prevenzione, parlano le dipendenti di studio

Il primo bilancio a un anno dal lancio del programma con l’azienda ospedaliera universitaria di Verona «Un giorno dedicato alla salute e alla prevenzione». L’invito rivolto a oltre 4 mila dipendenti degli studi professionali del veronese dal presidente Cadiprof, Gaetano Stella, e del vicepresidente, Gabriele Fiorino, non è caduto nel vuoto. A distanza di un
Il primo bilancio a un anno dal lancio del programma con l’azienda ospedaliera universitaria di Verona

«Un giorno dedicato alla salute e alla prevenzione». L’invito rivolto a oltre 4 mila dipendenti degli studi professionali del veronese dal presidente Cadiprof, Gaetano Stella, e del vicepresidente, Gabriele Fiorino, non è caduto nel vuoto. A distanza di un anno dal varo del «programma biennale di prevenzione», sottoscritto tra la Cassa di assistenza sanitaria integrativa degli studi professionali e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, la risposta dei dipendenti degli studi professionali di Verona e Provincia è assolutamente positiva. L’iniziativa, lanciata nel gennaio 2014 che ha visto per la prima volta la collaborazione tra una struttura del Ssn e un fondo di assistenza sanitaria integrativa di matrice contrattuale, si pone l’obiettivo di assicurare agli addetti degli studi professionali, senza alcun onere a carico, un’ampia gamma di accertamenti previsti dal Piano sanitario (esami di base e valutazione rischio cardiovascolare ed oncologico) tarati sulle caratteristiche di genere ed età dei lavoratori. In base all’accordo, l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona ha messo a disposizione degli iscritti alla Cassa la possibilità di effettuare gli accertamenti in un’unica giornata e in un’unica sede, con orario preventivamente concordato con l’Azienda ospedaliera; la verifica dell’esito degli accertamenti da parte dello specialista ospedaliero; l’eventuale assistenza e cura del lavoratore per i successivi accertamenti che si rendessero necessari in caso di sospetta patologia. Tutti i costi del check up, compresi gli eventuali ulteriori accertamenti diagnostici necessari, sono coperti da Cadiprof. Ma che cosa ne pensano i dipendenti degli studi che hanno accettato l’invito di dedicare un giorno alla loro salute e prevenzione? Ecco alcune testimonianze raccolte da Cadiprof.

 

 

 

Un’ottima iniziativa

«Lo scorso ottobre ho ricevuto l’invito da parte della Cassa ad aderire al programma di prevenzione dedicato ai dipendenti degli studi. Ho letto attentamente il programma e ho colto subito la palla al balzo per sottopormi a un check up», racconta Morena Bonuzzi, dipendente presso uno studio notarile di Verona. «Ho inviato una richiesta alla centrale operativa di Cadiprof a Roma e nel giro di pochi giorni sono stata contattata dall’ospedale di Verona per fissare un appuntamento. Tutto molto semplice e veloce: niente code o lunghe attese. L’accoglienza che mi è stata riservata è stata molto professionale, anche se ho dovuto girare da un padiglione all’altro per eseguire gli esami e i prelievi che mi erano stati indicati dallo staff medico dell’ospedale. Credo sia un’ottima iniziativa e, personalmente, la ritengo un’esperienza molto utile e certamente da ripetere». Al di là del risparmio di tempo, «se avessi eseguito tutti quegli esami privatamente avrei dovuto sostenere un costo non indifferente, invece grazie al programma Cadiprof non ho speso nulla».

 

 

 

 

 

 

Così ho conciliato il lavoro con la salute

«Il nostro contratto di lavoro prevede l’iscrizione alla Cassa di assistenza sanitaria integrativa, che promuove spesso iniziative molto interessanti per noi dipendenti di studio, come la giornata dedicata alla prevenzione», afferma Elena Giarola, dipendente di uno studio legale di Verona. «Appena sono venuta a conoscenza dell’iniziativa promossa con l’azienda ospedaliera universitaria di Verona ho contattato la centrale operativa a Roma e poco dopo sono stata contattata dall’ospedale di Borgo Trento. Ci siamo accordati sulle prestazioni da eseguire e potendo concordare il giorno e l’ora della visita non ho dovuto fare code e sono stata accolta in una parte riservata dell’ospedale. Non ci sono stati tempi di attesa e non ho speso nulla per questo ciclo di prevenzione». I punti di forza dell’accordo, secondo la signora Giarola, sono la possibilità di accordarsi preventivamente con l’ospedale sul giorno e l’orario della visita; personale gentilissimo e professionalmente molto preparato; poter conciliare il tempo di lavoro con la salute. «In un paio d’ore sono riuscita a fare tutto e, quando ho finito le mie analisi, sono tornata al mio lavoro in studio. E in un paio di settimane i risultati degli esami mi sono stati recapitati direttamente a casa». Una bella comodità.

 

 

 

 

Ho capito l’importanza della prevenzione

«La differenza? La piacevole sensazione di sentirsi accudita e seguita fin dal primo momento». Come molte sue colleghe, Federica Grazioli, dipendente presso lo studio di un commercialista a Verona, ha scoperto i vantaggi della prevenzione senza doversi sottoporsi a interminabili liste d’attesa e senza spendere un centesimo per eseguire un  check up completo. «Finora non avevo mai effettuato un eco-cardiogramma in vita mia, ma il programma di prevenzione che i medici dell’ospedale universitario di Verona mi hanno proposto lo prevedeva, insieme a tutta un’altra serie di esami che avrei dovuto sostenere in base alla mia età. Dopo i primi contatti, la struttura ospedaliera mi ha inviato una mail, indicandomi il luogo e l’orario della visita e tutti gli accertamenti che avrei dovuto sostenere». Grazioli ha trovato un accoglienza cordiale e premurosa: «Non occorre che prenda il numerino, mi ha detto un’assistente della struttura ospedaliera, il medico la sta aspettando. Ho trovato persone gentilissime e molto competenti che mi hanno spiegato passo passo le analisi cui venivo sottoposta e mi hanno fornito buoni consigli. Mi è sembrato di essere stata seguita con molta attenzione e professionalità. La prevenzione è molto importante per le donne che lavorano e tutti dovremmo aderire».

 

 

 

 

Una corsia preferenziale per noi dipendenti

«Se non avessi ricevuto l’invito di Cadiprof, probabilmente non mi sarei mai preoccupata della prevenzione e non mi sarei sottoposta a tutti quegli accertamenti che di solito si trascurano per mancanza di tempo o perché diamo poca importanza alla prevenzione e alla cura della nostra salute». Comincia così, Donatella Ferrari a raccontare la sua esperienza con il programma biennale di prevenzione targato Cadiprof. «Lavoro da otto anni in uno studio di consulenza del lavoro a Verona e tutte le volte che ho avuto bisogno, ho sempre usufruito delle prestazioni sanitarie erogate dalla Cassa, soprattutto attraverso la rete convenzionata Unisalute, ma non mi era mai capitato di trovarmi di fronte una struttura così puntuale e organizzata». Una bella sorpresa. «In una mattinata di ferie sono riuscita a fare tutti gli esami e ali accertamenti che lo staff sanitario della cinica ospedaliera di Borgo Trento mi aveva prescritto. Fin dal primo momento, mi sono resa conto che noi di Cadiprof avevamo una corsia preferenziale rispetto ad altri pazienti e tutti i reparti dove avrei effettuato i miei accertamenti attendevano il mio arrivo. Tutto molto semplice e veloce».

 

 

 

Un’esperienza da ripetere assolutamente

«Lavoro da 28 anni in uno studio notarile di Verona insieme ad altre cinque colleghe e quando  abbiamo ricevuto la lettera di Cadiprof che illustrava il programma di prevenzione con l’azienda ospedaliera di Verona dedicato ai dipendenti degli studi professionali, tutte noi abbiamo aderito con entusiasmo e un pizzico di curiosità all’iniziativa promossa dalla Cassa». Il primo approccio è stato un po’ macchinoso «a causa della gran quantità di richieste pervenute all’azienda ospedaliera, ma quando ci siamo presentate alla clinica Borgo Roma a Verona, tutto si è risolto nell’arco di una mattinata. Il personale sanitario che ci ha accolto sapeva già tutto e avevano già predisposto gli esami da effettuare con tanto di orari prestabiliti, in base al genere e all’età. In un primo tempo, ho avuto l’impressione che si trattasse di controlli standard, ma quando si sono resi necessari ulteriori accertamenti integrativi ho capito l’importanza della prevenzione. Un’esperienza da ripetere, assolutamente».