Salute, urgente una revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza

La Commissione Igiene e Sanità del Senato presenta la relazione sullo stato del Sistema Sanitario Nazionale. Crisi economica e tagli alla sanità pregiudicano le condizioni di accesso ai servizi sanitari Lo scorso 7 luglio, è stata presentata la relazione sullo stato del Servizio Sanitario Nazionale dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato. Le prime indicazioni sono
La Commissione Igiene e Sanità del Senato presenta la relazione sullo stato del Sistema Sanitario Nazionale. Crisi economica e tagli alla sanità pregiudicano le condizioni di accesso ai servizi sanitari

Lo scorso 7 luglio, è stata presentata la relazione sullo stato del Servizio Sanitario Nazionale dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato. Le prime indicazioni sono rivolte all’introduzione dei nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza, ma nel contempo i continui tagli al sistema sanitario aggravano le possibilità di equità dei servizi sanitari e quindi indeboliscono la giusta attenzione da rivolgere ai pazienti.

 

Per il Senato, infatti, la revisione della spesa in materia di sanità, pur riducendo i disavanzi, “non ha prodotto altrettanti risultati sul fronte della completezza dell’offerta, dell’accessibilità delle cure e dell’equità del sistema”. La relazione è proprio sullo stato e sulle prospettive del servizio sanitario, “nell”ottica della sostenibilità del sistema e della garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità”.

 

“Non è più rinviabile una revisione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) in funzione dei reali bisogni di salute dei pazienti e secondo i principi della medicina basata sulle evidenze scientifiche e secondo le logiche di Health Technology Assessment”, inoltre per la Commissione c’è “una robusta revisione degli strumenti di verifica del rispetto dei livelli essenziali di assistenza in tutte le regioni, in particolare in quelle in piano di rientro, innovando nei metodi e nei contenuti anche in relazione alle nuove evidenze oggi disponibili”.

 

La Commissione evidenzia come quanto sia importante anche economicamente il sistema sanitario: “le politiche per la tutela della salute sono uno strumento fondamentale per la coesione sociale, un potente traino per l’economia e l”occupazione nonché un importante fattore di sviluppo di settori ad alta tecnologia e intensità di ricerca”.

 

Ma la crisi economica e i tagli alla sanità “stanno pregiudicando le condizioni di accesso ai servizi sanitari, soprattutto fra le categorie più deboli e nelle Regioni più in difficoltà, aggravando le già importanti diseguaglianze sociali e territoriali esistenti nel Paese”.

 

Quindi si ribadisce che nei prossimi anni il sistema non può essere in grado di “sopportare ulteriori restrizioni finanziarie, pena un ulteriore peggioramento della risposta ai bisogni di salute dei cittadini e un deterioramento delle condizioni di lavoro degli operatori”.

 

Inoltre il degrado di molte strutture sanitarie, il mancato rispetto delle norme di sicurezza e l’obsolescenza di alcune dotazioni tecnologiche mettono a rischio la qualità dei servizi oltre che la credibilità delle istituzioni. “Un Piano straordinario di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie, accuratamente disegnato in modo da evitare i passati insuccessi di alcune Regioni potrebbe costituire un volano per l”occupazione e la crescita, oltre che una occasione per ammodernare il patrimonio del Ssn, soprattutto nelle regioni più fragili”. La Commissione propone inoltre l’inserimento delle infrastrutture sanitarie fra gli investimenti finanziabili attraverso i finanziamenti europei, a partire dai fondi strategici del piano Juncker.

 

Fonte: www.regioni.it